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Le Calabrie negli occhi dei fotografi: tra tradizione e modernità.
Di cui all’avviso pubblico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) del 28/10/2020 dal titolo “Strategia Fotografia 2020”.
Progetto promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
I decenni 1970-1990 hanno segnato in Calabria un processo rapidissimo di modernizzazione. Con la nascita dei poli industriali, dell’Università della Calabria, dell’entrata in funzione della struttura governativa regionale, del completamento (o così pareva) dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Calabria rurale, dei borghi, della pietà popolare, dei vecchi mestieri, sembrava scomparire rapidamente. Il fenomeno aveva attratto l’attenzione degli antropologi e dei fotografi, che l’avevano documentato in un prezioso lavoro di sinergia.
Le amministrazioni della città di Rende hanno avuto la lungimiranza di raccogliere e preservare le testimonianze di questo mondo che stava scomparendo. La sezione Demo-Etno-Antropologica del Museo Civico di Rende, intitolata al grande folklorista “Raffaele Lombardi Satriani”, è nata insieme al Museo, nel 1980, sotto la direzione del demo-antropologo, prof. Ottavio Cavalcanti, e si è giovata delle più alte competenze formatesi all’Università della Calabria sotto la guida del grande antropologo Luigi Lombardi Satriani. Oltre ai reperti materiali della cultura contadina e artigianale, il Museo ha raccolto testimonianze scritte e visive della cultura popolare, tra cui il ricco fondo fotografico, di antropologia visuale.
Grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito del bando “Strategia Fotografia 2020: Conservazione”, Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, un gruppo di lavoro sotto la direzione scientifica del prof. Francesco Faeta, antropologo e specialista in antropologia visuale, ha proceduto alla conservazione, catalogazione e digitalizzazione del fondo, che rendiamo per la prima volta di pubblica fruibilità.
In questa prima presentazione, sono consultabili sei sezioni:
- Aldo Bressi “Pietà popolare”
- Francesco Faeta e Marina Malabotti “Architettura e pietà popolare in Calabria”
- Frank Gruber “Viaggio nel Sud Italia”
- Maria Juliano “Architettura popolare”
- Carlo Pavia “Vita in Calabria: agricoltura, cucina, vita religiosa, abbigliamento”
- Vito Teti e Salvatore Piermarini “Calabro-Canadesi”